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Incontro col Dr. Carlo Volpi di Cantine Volpi

Progetto “Approccio all’Azienda”: il Dr.  Carlo Volpi, proprietario di Cantine Volpi, storica azienda del campo enologico e pioniera nei vini bio, incontra gli studenti dell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing (AFM) dell’I.I.S. Marconi di Tortona e presenta l’impostazione  di sostenibilità dell’azienda, sempre più orientata all’economia circolare.

In Media res”,  Il signor  Volpi,  senza fare tanti giri di parole,  ha presentato a noi studenti,  il “modus  operandi” di  uno stile di gestione aziendale che unisce  il buon senso   “antico” dei nostri contadini agli orientamenti delle ultime  ricerche  scientifiche  e tecnologiche in campo   vitivinicolo. Partendo dalle parole che sottendono i concetti, dall’etimologia di un termine, ci porta a “immaginare” un mondo dove nulla è scartato ma tutto ha una sua funzione, anche il riciclo.

“Il termine sostenibile deriva dal verbo sostenere, dal latino: sub- (sotto), tenēre (tenere), letteralmente tenere da sotto. Siamo infatti noi a reggere il mondo da sotto, a decidere come va e andrà. Prendiamo ad esempio i nuovi cotton fioc , completamente riciclabili e prodotti con materiali già riciclati: quest’azienda, ovviamente, non è composta solo da persone buone né particolarmente attente all’ambiente. Quest’azienda, come tutte le aziende, dipende dalle scelte dei consumatori: a fronte di consumatori responsabili ed ecologiche, arriveranno le aziende responsabili ed ecologiche. Siamo noi, quindi, a decidere cosa e come comprare, ma soprattutto da chi: vogliamo aziende che ci faranno chiedere scusa ai nostri figli, ci faranno pentire di come abbiamo vissuto, o aziende che ci sostengano nel cambiamento? Perché sì, ragazzi, bisogna cambiare: non possiamo vivere in un mondo in cui i figli si ritrovano a smaltire i mozziconi di sigarette dei genitori irresponsabili.

È tempo di cambiare mentalità: tutto è energia, e noi non ci saremmo mai dovuti permettere di buttarla. Bisogna adottare un circolo virtuoso per sostituire quello vizioso in cui siamo: riutilizzare, riciclare, ingegnarsi. Mentre una volta si buttavano le vinacce (bucce dell’uva), ora quelle avanzate verranno usate per fare la grappa, quelle secche per produrre calore. Lo stesso vale per il legno trinciato, che si può tranquillamente bruciare per il riscaldamento. Ciò lo hanno capito i giovani, molto prima della mia generazione: prendiamo ad esempio l’ONLUS Humana, la quale raccoglie i vestiti usati per fornirli a chi ne ha bisogno o per rivenderli come capi vintage. Quelli non più utilizzabili diventano materiale per gli edifici: un materiale sicuramente più sostenibile della maggior parte di quelli in commercio.

Certo che la scelta consapevole non si può fare senza un’adeguata istruzione: non a caso l’istruzione è tra gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, non perché istruire non inquini, ma perché le persone istruite salveranno il mondo. L’istruzione è l’unico modo che abbiamo per emanciparci: senza l’istruzione ignoreremmo ancora l’emergenza climatica, e ci faremmo abbindolare da chi ne ha negato l’esistenza. Chi non sa o non saprà sarà schiavo: se perdiamo il sapere perdiamo l’essenza dell’uomo, la libertà di scelta, il libero arbitrio. Investire nel sapere e nell’istruzione è investire nella sostenibilità, quindi nell’umanità e nel suo futuro.

Sostenibilità è soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere quella futura: dobbiamo capire che qualsiasi nostra azione avrà conseguenze su tutti, su tutta la Terra e la nostra esistenza su di essa. Non abbiamo più scuse, e abbiamo pochi giorni per agire, far fronte alla realtà. Non si può più “guidare a fare spenti nella notte”, come cantava Battisti.

GUIDARE A FARI SPENTI NELLA NOTTE / SE POI È TANTO DIFFICILE MORIRE

Lucio Battisti - Emozioni

A cura di Teti Lucrezia

I.I.S. G. Marconi Tortona – 2AR – Amministrazione Finanza e Marketing