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Alla scoperta degli antiossidanti e del DNA

Nella giornata del 21 maggio 2025, le classi quarta e quinta dell’indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie dell’Istituto Marconi si sono recate a Bologna per svolgere attività laboratoriali alla Fondazione Golinelli, istituzione che è “opificio” di sviluppo di progetti innovativi che mettono in contatto la realtà scolastica con il mondo del lavoro, università e ricerca. Gli studenti hanno vissuto un’esperienza formativa coinvolgente, che ha permesso loro di mettere in pratica le conoscenze acquisite in classe attraverso un’attività sperimentale ben organizzata e che ha dato loro modo di sviluppare competenze specifiche, valutabili come parte integrativa del loro P.C.T.O.

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La classe quarta ha partecipato ad un laboratorio che aveva lo scopo di determinare la quantità di antiossidanti presente in vari alimenti.

Alessia e  Katerina descrivono  l’esperienza suddividendola in vari steps: “è stata svolta un’ iniziale introduzione, riguardo all’attività che avremmo svolto, che ci ha fornito gli aspetti chiave teorici per comprenderne le basi scientifiche. L’analisi si sarebbe basata sul “potere” degli antiossidanti di eliminare i radicali liberi “nemici” della salute umana, in quanto organismi cellulari che intaccano le funzioni vitali, provocando invecchiamento, diabete, ictus e altre patologie. Dai risultati ottenuti, l’alimento che abbiamo scoperto contenere la quantità maggiore di antiossidanti è stato il tè alla pesca. Tuttavia l’analisi svolta è solo un primo passo per dire con certezza che esso sia veramente l’alimento più efficace per contrastare i radicali liberi nel nostro corpo poiché entrano in ballo numerosi fattori che possono inibire queste proprietà quando esso entra nel nostro organismo.

Continua Lulya, che ha apprezzato il rigore della fase sperimentale successiva: “Nel rifornito e complesso laboratorio della fondazione, abbiamo utilizzato strumenti specifici come le micropipette e lo spettrofotometro, uno strumento che consente di misurare l’assorbanza dei campioni. Il nostro obiettivo era determinare la presenza di antiossidanti in diverse bevande commerciali. Abbiamo preparato e analizzato 16 bevande diverse, tra cui tè al limone, tè verde, succhi di frutta, bevande energetiche, soft drink, e altri prodotti che si trovano comunemente nei supermercati. Confrontando i risultati, abbiamo costruito una retta di taratura e calcolato il contenuto di antiossidanti nei campioni analizzati.

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La classe quinta si è occupata invece di un’analisi sulle “finger-print”, le sequenze dell’acido desossiribonucleico, utilizzando uno strumento chiamato elettroforesi

L’elettroforesi è una tecnica di laboratorio utilizzata per separare frammenti di DNA.  Ginevra e Melissa raccontano come è avvenuta la procedura: “l’obiettivo dell’esperienza era identificare, tra una serie di campioni contenenti DNA del battere Escherichia coli, quello corrispondente al "colpevole" che mette a rischio la salute umana. L’identificazione è avvenuta confrontando i profili di DNA ottenuti tramite elettroforesi su gel di agarosio. Questa tecnica sfrutta le cariche presenti nelle molecole dei frammenti analizzati per farle migrare, in un campo elettrico, attraverso il gel che funge da settaccio, utilizzando come riferimento un campione standard noto, contenente il DNA del “colpevole”. A conclusione dell’esercitazione, è avvenuta la riflessione sul lavoro compiuto e sui suoi presupposti teorici che si è spinta, confrontando tecniche obsolete e innovative, anche alla spiegazione teorica del riconoscimento del DNA nei casi di omicidi.  La parte teorica legata all’identificazione del DNA, unita all’utilizzo di tecnologie avanzate, ci ha permesso di comprendere in modo concreto quanto sia facile lasciare tracce del nostro passaggio in qualsiasi ambiente, e quanto queste possano essere importanti in ambito scientifico e forense”.

 

Per entrambe le classi, l’attività svolta si è rivelata estremamente formativa e stimolante, poiché ha dato l’opportunità agli studenti di svolgere analisi con strumentazione ad hoc che normalmente non si sarebbero potute realizzare nel nostro, pur attrezzato, laboratorio scolastico.

Un ringraziamento va alla Fondazione Golinelli, ai Professori del triennio dell’indirizzo Chimica Materiali e biotecnologie e al nostro Dirigente che ci hanno dato l’opportunità di arricchire il nostro bagaglio culturale avvicinandoci al mondo della ricerca scientifica. Lavorare in un laboratorio così prestigioso ci ha fatto sentire più responsabili e partecipi, e ci ha aiutato a comprendere meglio l'importanza della scienza applicata alla vita di tutti i giorni.

 

 

Katerina Basso, Alessia Ferla, Lulya Simon, 4AA

Ginevra Daffunchio, Melissa Vecchi 5AA

CHIMICA DEI MATERIALI E BIOTECNOLOGIE

I.I.S. Marconi Tortona