Il Marconi vola a Dubai per parlare di chimica
Da pochi giorni Matteo Stallettì, neodiplomato in Chimica, materiali e biotecnologie presso l’Istituto Marconi, si trova a Dubai per presentare il progetto “E’ meglio una piccola certezza che una grande bugia” all’ESA – Expo – Science – Asia 2022, esposizione scientifica internazionale che si svolge nell’avveniristica città araba dal 20 al 26 febbraio.
Il lavoro di indagine diagnostica svolto insieme al compagno Marco Lolla, sotto la supervisione della Prof.ssa Nadia Semino e del Prof. Maurizio Aceto (Università del Piemonte Orientale), in collaborazione con lo studio Gabbantichità, illustra lo studio eseguito dai due studenti sulla Natività di Tortona. Il dipinto, di presunta scuola leonerdesca, è conservato nella Chiesa di S. Maria Canale.
Le analisi compiute comprendono tecniche di primo livello non invasive, come spettrofotometria UV-visibile in riflettanza diffusa (FORS) e riflettografia, che sono di fondamentale importanza per una prima valutazione dei colori della tavolozza del misterioso autore tortonese e preludono ad una successiva ricerca con tecniche più sofisticate, ma invasive.
Già da tempo lo studio, arricchito anche delle analisi eseguite per confronto sul Trittico di Casei Gerola, opera di Cesare da Sesto, ha suscitato l’interesse di FAST (Federazione Associazioni Scientifiche e Tecniche), conquistando la qualificazione nazionale alla trentaduesima edizione del concorso “I giovani e le scienze 2020”. L’ iniziativa, inserita nel Programma Ministeriale di Valorizzazione delle Eccellenze mira a selezionare i giovani scienziati per i più prestigiosi eventi internazionali.
Il lavoro presentato a Dubai continua l’ormai consolidata serie di successi. Dal 2015 ad oggi, infatti, cinque sono stati i progetti presentati dall’Istituto Marconi, tutti differenti per ambiti di ricerca: dall’approfondimento delle tematiche della sostenibilità ambientale alla chimica applicata ai beni culturali. Comune è la passione dimostrata da questi “giovani creativi, originali, fantasiosi, anche un po’ sognatori”, secondo la stessa definizione della manifestazione scientifica.
Nuovi talenti sono già all’opera per realizzare un’indagine sul “Codex Purpureus Sarzanensis”, guidati dalle docenti Paola Piccinini e Nadia Semino, con il prezioso e ormai consueto supporto del Prof. Maurizio Aceto e del restauratore Vincenzo Basilio.
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