“Ogni giorno è il giorno della Memoria”
Le classi quarte del Marconi a Trieste grazie al bando finanziato dalla Regione
“Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace…”: così Saba ritrae affettuosamente la sua città, un crogiolo di anime e culture: mediterranea e slava; cristiana e allo stesso tempo ebraica; una città abituata dai tempi asburgici alla libertà di parola e di religione, che ha vissuto nel secolo dei totalitarismi momenti di feroci scontri razziali ed etnici. Qui in questa “Città vecchia”, dedalo di umanità e di storia, abbiamo vissuto forse la tappa più significativa del progetto “Tortona, una comunità resiliente contro l’odio e l'intolleranza”, finanziato dal bando regionale “Ogni giorno è il giorno della Memoria”, giunto alla sua terza edizione.
Nei due giorni a disposizione si sono visitati i luoghi della memoria: la Risiera di San Sabba, campo di internamento e di sterminio vicino all'antico porto, e la Foiba di Basovizza, sulle alture del Carso, a mezz'ora dalla città. Infine, sotto la pioggia battente, l’antico ghetto ebraico di Trieste e il centro storico.
Ringraziamenti vivissimi vanno al Comune di Tortona, che ci ha reso i maggiori partner educativi dell'iniziativa, in particolare al Dott. Corrado D’Andrea, Dirigente del settore Servizi alla Persona e alla Comunità, e alla Dott.ssa Marzia Tobaldo dell’ufficio Politiche Educative, che passo dopo passo ci hanno seguito nell’organizzazione, contribuendo fattivamente alla buona riuscita dell’iniziativa.
Ginevra Daffunchio, 4^AA: “Abbiamo imparato quanto sia importante il passato, perché ogni persona ricordi e faccia sì che i fatti ormai successi non accadano mai più. È stato molto istruttivo perché abbiamo imparato nuove nozioni storiche, soprattutto sulla Seconda guerra mondiale, che affronteremo come programma l’anno prossimo. Sicuramente l’esperienza vissuta non sarà dimenticata, sarà sempre un piccolo ricordo da custodire nella nostra mente che farà parte del nostro bagaglio culturale”.
Lucrezia Teti, 4^AR: “I Triestini hanno imparato il valore dell'accoglienza: anni di scontri tra popoli hanno contribuito a creare una città unita; il dolore del passato è servito, gli esuli possono essere fieri della loro patria”.
Francesco Radogna, 4^AA: “Da studente, il viaggio di istruzione a Trieste è stato un'esperienza che ha lasciato un'impronta nella mia comprensione della storia e della cultura italiana. Le visite alla Foiba di Basovizza e alla Risiera di San Sabba hanno rappresentato un momento di riflessione intensa sul passato oscuro dell'Italia.
La Foiba di Basovizza, un abisso naturale trasformato in luogo di memoria, mi ha colpito soprattutto per l’orribile silenzio che la circonda. Questo silenzio sembra raccontare storie di dolore e di perdita. La visita mi ha permesso di comprendere meglio gli eventi del Dopoguerra e le tensioni che hanno contrassegnato la zona. La Risiera di San Sabba, invece, è stata una testimonianza diretta dell'orrore dell'Olocausto e delle leggi razziali fasciste. Questo ex campo di detenzione è l'unico del suo genere in Italia, e visitarlo è stato come fare un passo indietro nel tempo. Le celle, quel che resta del forno crematorio, distrutto dai Nazisti prima della fuga, le fotografie esposte nello spazio museale hanno raccontato la storia di migliaia di persone che hanno sofferto e perso la vita in quel luogo.
Entrambi i siti sottolineano l'importanza della memoria storica e la necessità di ricordare. Evidenziano anche il valore della pace e del rispetto dei diritti umani, insegnamenti che vanno tramandati alle future generazioni.
In conclusione, questo viaggio di istruzione non è stato solo un'occasione di apprendimento, ma anche un'esperienza di crescita personale. Mi ha insegnato che la storia è soprattutto fatta dalle persone e dalle loro storie, che devono essere ricordate e onorate”.
Giorgia Merolli, 4^AS: “Grazie a questo viaggio nei luoghi della memoria, sono riuscita a concretizzare l’idea del ricordo collegandola a un’immagine, un filo che tiene unite le nostre vite, che le ancora al passato ma soprattutto che vuole guardare al futuro per fare in modo che non si ripetano gli errori commessi nel corso della storia.
La conoscenza è fondamentale affinché si possa avere la libertà di scegliere, la libertà di reagire e di non essere sottomessi all’oppressore. Senza sapere e senza “il sapere” non possiamo arrivare al libero arbitrio: bisogna fare di tutto per evitare di cadere nuovamente negli sbagli commessi.
Sono fiera dell’evoluzione che ha compiuto l’umanità in questi anni perché, passo dopo passo, tutti insieme, siamo arrivati a toccare con mano i valori di uguaglianza, libertà e fratellanza tra diversi popoli e tra diverse culture. Il percorso da fare è ancora lungo, ma noi siamo disposti a compierlo!”
La Redazione “Marconews”